3 years ago blog685Vincenzo Gengaro

Superare le paure

Durante la mia carriera da imprenditore, formatore e coach, ho avuto la fortuna di incontrare migliaia di persone, di ambo i sessi, professionisti e studenti. Indipendentemente dal loro ruolo, dalla loro età e dalla nazionalità, sono tutti accomunati da un unico comune denominatore: la paura di crescere e di quello che riserverà loro. Liberarsi dalle paure non è compito semplice e, come, vedremo, spesso neanche necessario. Come affrontare le proprie paure è argomento assai affrontato nei salotti di discussione ed è un tema che mi sta molto a cuore. 

Superare le paure: che rallentano o impediscono la tua crescita

La paura (così come la gioia, la tristezza, la grinta e la rabbia) è un’emozione e, come tale, va gestita.

Nello specifico, la paura, che erroneamente potrebbe essere catalogata tra le emozioni negative, ha avuto ed ha ancora un ruolo determinante nell’esistenza umana. Se facciamo un passo indietro fino ai primi uomini, ci renderemmo conto che proprio la paura ha permesso loro di sopravvivere agli attacchi degli animali feroci e a preservare la specie umana. Superare le paure, magari affrontando il nemico sarebbe stato controproducente. 

Oggigiorno di certo non abbiamo più bisogno di fronteggiare questo pericolo ma, comunque, la paura ci aiuta ad affrontare e superare situazioni non semplici e disagi che siamo chiamati a gestire nel quotidiano.

Quando si parla di paura, si parla adrenalina, quell’ormone che viene secreto dal nostro corpo in situazioni difficili e che ci prepara nel migliore dei modi a far fronte alle difficoltà.

Ma, quali sono le reazioni alla paura? Come gestire la paura?

Le principali reazioni ad uno stimolo pauroso sono 2: attacco o fuga. La prima, ci permette di fronteggiare una situazione di difficoltà, di confrontarci, di combatterla; la seconda, invece, ci mette in guardia e ci fa abbandonare una situazione di disagio prima che questa diventi eccessivamente pericolosa.

Tuttavia, in natura, esistono altri due tipi di reazioni: freezing e faint. Il freezing è un totale o parziale “congelamento” della persona e può avere una durata compresa tra pochi secondi e 30 minuti; una immobilità che permette all’individuo di non farsi vedere dal predatore in attesa di scegliere l’azione da compiere. Il faint, invece, è la finta morte. Una brusca riduzione del tono muscolare seguito da una disconnessione dei centri superiori o quelli inferiori. Reazione molto estrema, automatica e non consapevole.

Le reazioni alla paura: come reagisce il nostro corpo?

Di fronte ad uno stimolo pauroso si manifestano una serie di cambiamenti: fisici, psicologici e comportamentali.

La bocca inizia a diventare più asciutta, la frequenza cardiaca aumenta notevolmente così come la tensione muscolare ed ha inizio un processo di sudorazione. Quando la paura diventa eccessiva, le sensazioni aumentano notevolmente: la tensione muscolare si trasforma in dolore, iniziano a manifestarsi dolori alla testa, spalle e petto.

Di conseguenza, il respiro diventa affannoso e l’attenzione alla frequenza cardiaca che muta non fa altro che aumentare la pressione del sangue così da portarci ad avvertire senso di svenimento ed appannamento.

Ad un cambiamento corporeo risponde un cambiamento psicologico. Gli stimoli pericolosi, infatti, portano ad un cambiamento nel modo in cui pensiamo. Siamo molto più adattivi a quel determinato contesto proprio in virtù del fatto che ci prepariamo a far fronte ad una minaccia. Ad esempio quando siamo particolarmente sotto stress diventiamo molto più focalizzati sul problema ed aumentiamo le nostre capacità di problem solving.

In ogni caso una persona focalizzata eccessivamente sul problema inizia a sviluppare un pensiero negativo verso se stesso oltre che a porre attenzione esclusivamente a ciò che teme preoccupandosi di non avere soluzioni al problema e delle conseguenze catastrofiche.

Ed il comportamento di un essere umano impaurito cambia?

Come anticipato in precedenza le reazioni comportamentali sono di due tipi: attacco o fuga. Se ad esempio per strada vedo sopraggiungere improvvisamente un’auto che rischia di investirmi, farò un salto indietro per evitare di finirci sotto. Spinti dalla paura siamo in grado di fare cose che normalmente non saremmo in grado di fare.

Tuttavia, in preda all’ansia e alle preoccupazioni, la maggior parte delle persone attiva comportamenti malsani come ad esempio: fumare più sigarette, mangiare in modo spropositato e in alcuni casi anche smettere di fare qualsiasi cosa

Una delle forme di paura più comuni riguarda la perdita. “Ho paura di perdere il lavoro”, “ho paura di perdere l’amicizia di…”, “ho paura di perdere soldi” sono solo alcune delle affermazioni più ricorrenti. Queste sensazioni di paura si possono sviluppare i tre momenti diversi: prima di compiere un’azione (la paura è quella di innescare una serie di eventi negativi); durante il compimento di un’azione (la paura è quella di sta facendo qualcosa di sbagliato); dopo aver compiuto un’azione (la paura è quella delle conseguenza incombenti dell’azione appena compiuta. Superare la paura non è semplice, superare questi tipi di paura lo è ancora di più.

Se ci sediamo e pensiamo “oh, adesso farò questa cosa” e ci concentriamo su ciò che stiamo per fare, percepiamo con più facilità la paura di perdere qualcosa “oh, forse perderò…., forse sarebbe difficile, forse non andrà bene”; si tratta di paure razionalizzate.

D’altro canto esistono paure inconsce come: paura del rifiuto, paura della rovina, paura del rimpianto e paura delle responsabilità.

Superare le paure: paura del rifiuto

La prima paura che viviamo con maggiore frequenza è la paura del rifiuto. In quanto specie sociale, l’accettazione, la convalida e l’appartenenza sono integrate nel nostro DNA. Per un essere umano, infatti, è molto importante se non quasi indispensabile fare qualsiasi cosa pur di sentirsi accettato. Che sia una relazione, un flirt o una situazione di lavoro, essere respinti ci ferisce. Spesso è più doloroso di quanto ci fossimo aspettati.

Mi è capitato durante alcune sessione di coaching di confrontarmi con persone che apparentemente sembravano essere felici, dicevano di vivere la vita che avevano sempre sognato, un lavoro, una famiglia ed un tenore eppure puntavano ad un salto di categoria che stentava ad arrivare. Spesso il motivo è la paura del rifiuto! La domanda che ognuno di noi dovrebbe farsi è “Temo il rifiuto?” Beh, se la risposta è sì, ecco il motivo per cui sei fermo dove sei. La beffa è che non siamo consapevoli di questa paura, pensiamo di non averla eppure non facciamo quella cosa per la paura del rifiuto. Superare le paure diventa ancora più complesso in questi casi.

Se stai vivendo una vita per gli altri, con l’obiettivo di far felici tutti tranne te stesso/a e non hai il coraggio di dire No, quando serve, hai problemi di rifiuto.

Superare le paure: paura della rovina

Cos’è la rovina?

È quella paura della completa di una conseguenza negativa.

Se almeno una volta ti sei trovato nella situazione in cui hai detto “No, non farò questa cosa perché potrebbe rovinarci” allora sei rovinato 😉

C’è gente che dice “non ho paura della rovina, ho solo paura di essere deluso” in realtà nasconde il non voler imparare. Non hanno paura della delusione ma semplicemente non amano imparare. Perché quando decidiamo di imparare non c’è più posto per delusione e rovina.

Abbiamo una visione molto distorta. Non avviamo attività commerciali per la paura che poi si possa finire in rovina, non creiamo relazioni per la paura di essere delusi ma la verità e che fino a quando ci sarà un domani allora non c’è rovina.

Allora agisci, perché per recuperare ad un eventuale errore ci sarà sempre tempo!

Superare le paure: paura della rimpianto

La paura del rimpianto è come un paletto nel terreno a cui sei legato; è ciò che ti frena quando provi ad andare leggermente oltre un confine. È la paura che ti ferma perché non vuoi rimpiangere in alcun modo di aver fatto quella cosa.

Insomma il ripianto è ciò che un giorno ti farà dire “Sapevo che non avrei dovuto”

E allora cosa fare per evitare di vivere nel rimpianto? Di trovarti un giorni e ripensare a tutto ciò che avresti potuto fare ma non hai fatto? Di sicuro usare il rimpianto in modo costruttivo.

Ed ecco che piuttosto che concentrarti su “Non voglio farlo perché proverei un rimpianto negativo” concentrati su: “Bene… e se faccio cose positive in modo da non aver rimpianti negativi?

Quali cose positive puoi fare per evitare di avere rimpianti?

Innamorati del momento, perché quando ti innamorerai di questa opportunità che hai, quando apprezzerai davvero l’adesso, allora non ci sarà molto spazio per la paura del rimpianto.

Superare le paure: paura della responsabilità

Responsabilità significa rispondere delle proprie azioni eppure molto spesso il valore che diamo a questa parola è molto di più del reale valore della stessa. È la paura che temiamo di più in assoluto. Sembrerebbe un contro senso: chiediamo maggiori responsabilità e poi temiamo le responsabilità 😉

Se dicessi “Ti darò la responsabilità di 50 collaboratori e delle loro attività!” molte persone esclamerebbero qualcosa “Oh mio Dio”, giusto? Terrore totale quando si parla di responsabilità di altre persone e delle loro attività.

La verità è che assumersi la responsabilità della propria vita o di quella degli altri non significa aver causato tutto. Siamo responsabili delle nostre azioni, di come reagiamo e non di ciò che accade.

Sei responsabile di come affronti le circostanze!

Ora che abbiamo chiarito il significato di paura nonché le diverse tipologie di paura, a te la scelta: continuare ad essere preda dell’emozione e vivere magari una vita di rimpianto o decidere di cambiare, da subito, il tuo approccio e la convivenza con un’emozione che può davvero permetterti, se gestita, di fare un grande salto in avanti.

Al tuo successo
Vincenzo Gengaro

Vincenzo Gengaro

Vincenzo Gengaro è un business e PNL coach. Consulente da oltre 15 anni, aiuta le aziende a collocarsi o ricollocarsi nel loro settore di competenza. Si occupa di sviluppare strategie marketing che hanno come obiettivo quelli di aumentare fatturato e redditività.